Cosa fare a Trieste la sera d’estate

Cosa fare sabato sera a Trieste, ma anche domenica, lunedì, martedì… Le proposte non mancano. Noi del Victoria abbiamo fatto questa selezione basata sui gusti che di solito accomunano i nostri ospiti.

Ecco una serie di spunti su cosa fare la sera a Trieste.

REVOLTELLA ESTATE  

Fino al 2 settembre le magnifiche terrazze agli ultimi due piani della galleria d’arte moderna di Trieste sono aperte per godere di un aperitivo ammirando il Golfo ogni giovedì e venerdì dalle 19 alle 22.

Sono inoltre offerte visite guidate alle collezioni, proposte musicali, iniziative enogastronomiche e intrattenimenti letterari.

Giovedì 14 luglio > Inaugurazione della rassegna d’arte contemporanea.

Aperitivo sulla terrazza del Museo Revoltella

ShorTS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL    

Fino al 9 luglio c’è la 17 esima edizione del Festival internazionale di cortometraggio sotto le stelle di Piazza Verdi, a fianco di Piazza Unità d’Italia.

Viene proposta in concorso una selezione dei migliori corti a livello mondiale premiati a uno o più festival nel corso del 2015  e delle opere prime italiane. Una maratona di proiezioni, ma anche incontri con attori e registi.

Le proiezioni iniziano alle 21:30.

ShorTS - Festival Internazionale del cortometraggio Trieste

SCHMIDL DI SERA

Dal 5 al 26 luglio, il Museo musicale di Palazzo Gopcevich in Canal Grande apre le porte di sera per visite e concerti dalle 20 alle 24.

Itinerari musicali:

Martedì 12 luglio > Suoni dal mondo

Martedì 19 luglio > Antico e moderno

joyce tramonto

CONCERTI IN PIAZZA UNITA’ D’ITALIA

Sabato 9 luglio: ore 21:30 > LUDOVICO EINAUDI IN CONCERTO 

Domenica 10 luglio: ore 21 > Concerto di musica tradizionale folcloristica serba in Piazza Verdi

Domenica 26 luglio: ore 19 > Iron Maiden in concerto in Piazza unità d’Italia

Giovedì 28 luglio: ore 21:30 > Mika in concerto in Piazza unità d’Italia

Sabato 30 luglio: ore 21:30 > Hommage à Sergio Endrigo. Simone Cristicchi & Mitteleuropa Orchestra in Piazza unità d’Italia

san valentino

TRIESTE LOVES JAZZ  

Dall’11 luglio al 14 agosto, il Festival Internazionale TriesteLovesJazz ospita artisti da tutto il mondo nelle sublimi location di Piazza Verdi e Villa Sartorio, per concludersi il 14 agosto con il concerto all’alba sul Molo Audace.

Civico Museo Sartorio (largo Papa Giovanni XXIII) : ore 21:

11 luglio > Anselmo Luisi (body percussion) + Angelo Comisso & Giulio Centis (performance al piano) + Gadjorom Quartet (antiche tradizioni musicali dell’Europa dell’est su ritmi jazz)

12 luglio > Francesca Bergamasco – Omaggi in Jazz + Rudy Fantin & Maurizio Costantini

Mercoledì 13 luglio > Kind of Groove

Giovedì 14 luglio > Piazza Verdi > Gaia Cuarto (musica argentina e giapponese)

Venerdì 15 luglio > Civico Museo Sartorio > Tribal Dialects (trio jazz austriaco) + Marco Castelli Organ Trio

Domenica 17 luglio > Emanuele Graffiti + Dana Gillespie & Mike Sponza

Martedì 19 luglio > Piazza Verdi > Shayana Steel & Band

Martedì 19 luglio > Civico Museo Sartorio > Trieste Flute Ensemble

Mercoledì 27 luglio > Piazza Verdi > Omaggio musicale a Lelio Luttazzi

Domenica 14 agosto > ore 4:50 > Concerto all’alba sul Molo Audace

TriesteLovesJazz 2014. Concerto all'alba al molo Audace, con Bruno Cesselli al pianoforte. All'interno dell'evento viene anche girato un documentario al fotografo triestino Ugo Borsatti, Ph Massimo Goina

ARCHEOLOGIA DI SERA

Dal 2 al 30 agosto è possibile visitare di sera il suggestivo Museo di Storia e Arte e l’attiguo Orto Lapidario, proprio a fianco della Cattedrale di San Giusto.

 

READING MUSICALI

In quanto hotel letterario ci teniamo a suggerivi queste occasioni di Reading musicali:

Mercoledì 13 luglio > Piazza Unità d’Italia > spettacolo di musica sinfonica e prosa di Paolo Rumiz e Igor Coretti Kuret

Giovedì 14 luglio > Civico Museo Sartorio > ore 21 > Natalia Ginzburg, nel centenario dalla nascita della grande scrittrice, uno spettacolo che ripercorre le sue opere

Giovedì 21 luglio e lunedì 25 luglio > Civico Museo Sartorio > ore 21 > adattamento teatrale di Mastica e Sputa dell’autore triestino Pino Roveredo

Mercoledì 27 luglio > Largo Panfili > ore 21 > Le mie lettere d’amore, spettacolo di teatro e danza basato sul carteggio fra lo scrittore Scipio Slataper, Elody Oblath e Giani Stuparich dal 1909 al 1915.

Martedì 2 agosto > Museo Ferroviario di Campo Marzio > ore 21 > Bukowski: performance teatral-musicale sulla vita del grande scrittore

tramonto (1)

E infine non c’è nulla di più bello che una passeggiata serale a tu per tu con chi ami.

Bloomsday a Trieste: si festeggia James Joyce!

Anche quest’anno, l’hotel letterario di Trieste, il Victoria, è orgogliosamente partner e sostenitore dei festeggiamenti che coinvolgeranno tutta la città dal 16 al 19 giugno. In simbiosi con centinaia di città nel mondo,Trieste festeggerà recitando, ballando, dibattendo, suonando e brindando nel nome di Joyce  e del suo grande (anti)eroe Leopold Bloom.

James Joyce visse in via Oriani 2 dove oggi si trova l'Hotel Letterario

Joyce fu un personaggio che visse intensamente Trieste, come testimoniano le numerosissime targhette verdi che ricordano i vari luoghi in cui ha lasciato un segno, come per esempio il palazzo in cui ha sede l’Hotel Victoria, che al grande scrittore irlandese ha dedicato la sua Suite e la sua connotazione letteraria.

404 suite JJ

James Joyce ha trascorso 11 anni della sua vita, quelli formativi, a Trieste, una città eletta proprio da lui a “seconda patria”. Arrivato nel 1904, vi rimase, con alcune parentesi a Pola, a Roma e a Zurigo durante la Prima guerra mondiale, fino al 1920, quando su consiglio del poeta americano Ezra Pound, si recò a Parigi.

Targa James Joyce

A Trieste Joyce ha scritto Gente di Dublino, il Ritratto dell’artista da giovane, il dramma Esuli, e ha cominciato il suo capolavoro, l’Ulisse (i primi tre episodi e il XIII e XIV), nonché il poema in prosa Giacomo Joyce, l’unica sua opera ambientata nella capitale giuliana.

Quindi come non festeggiare il Bloomsday a Trieste – il giorno intitolato a Leopold Bloom , protagonista dell’Ulisse, personaggio ispirato al grande amico e autore triestino Italo Svevo, che si svolge il 16 giugno 1904 – se non con una serie di manifestazioni degne di gareggiare con quelle di Dublino o di altre parti del mondo.

Statua James Joyce in Ponterosso (ph Roberto Taddeo)

Quest’anno i festeggiamenti dureranno 4 giorni, a partire dal 16 giugno e fino a domenica 19, e come da tradizione il Bloomsday triestino metterà al centro uno dei 18 episodi di cui si compone l’Ulisse, ovvero l’undicesimo, dedicato a quelle seducenti Sirene omeriche che nel capolavoro di Joyce diventano due avvenenti bariste, miss Douce e miss Kennedy, cameriere all’Ormond Bar di Dublino.

Bloomsday Village

Il Museo Svevo e Joyce anche quest’anno ha coinvolto l’intera Trieste, trasformando addirittura una delle più belle piazzette della Città Vecchia tanto amata da Joyce, piazza Barbacan, in una miniatura della Dublino joyciana. È il Bloomsday Village.

Icon Factory

Mostra diffusa joyciana

Fino al 26 giugno si potrà godere della mostra diffusa Icon Factory: l’Antico Caffè San Marco, la Drogheria Toso, Miti Caffè e altri ospiteranno opere a tema joyciano di artisti dell’Icon Factory di Dublino.

Cities of James Joyce

Bloomsday dinners

Durante i quattro giorni del festival si potranno gustare menù di ispirazione irlandese in questi locali:

  • Giovedì 16 e venerdì 17, il pub Mastro Birraio di via F. Venezian, 24/b proporrà una speciale cena irlandese, comprensiva di una pinta di birra a scelta, a 21 euro (per informazioni e prenotazioni tel. 349 8356201)
  • Sabato 18 e domenica 19, si potrà cenare al ristorante Arcoriccardo di via del Trionfo 3/a, sempre con un menù ispirato alla verde Irlanda, ancora al prezzo fisso di 21 euro (per informazioni e prenotazioni tel. 040 2410446)

La birra di James Joyce all'Hotel Victoria di Trieste

Oltre a queste succose dritte, date un’occhiata all’intero programma.

In particolare, suggeriamo ai nostri ospiti un evento speciale per ciascuna delle quattro giornate:

giovedì 16 giugno > in Piazza Unità d’Italia alle 18,  presso i portici della Loggia comunale, godetevi SIRENE, lo spettacolo tratto dall’undicesimo capitolo dell’Ulisse (essendo al riparo dei portici, lo spettacolo è previsto anche in caso di maltempo). A seguire, sappiate che inaugura unam ostra fantastiliosa in Sala Veruda, in piazza Piccola 2, con le opere di Matteo Capobianco, visitabile fino al 16 luglio (ore 10-12:30 e 17_19 dal lunedì al sabato; domenica: 10-12:30)

venerdì 17 giugno > fate una puntatina in piazza Barbacan, che per l’occasione diventa Bloomsday Village e godetevi un aperitivo sulle note e la poesia orale, recitata e ritmata a cappella dei ragazzi del collettivo Stolen Words, ispirati alle parole di Joyce e degli avventori dell’Ormond Bar in Sirene

sabato 18 giugno > godetevi il magnifico eloquio di Edoardo Camurri sul Finnegans Wake, l’ultima, definitiva opera joyciana

domenica 19 giugno > non perdetevi il JJ Walking Tour, l’itinerario a piedi attraverso la città di Joyce con uno dei massimi esperti sull’autore, il porf. Renzo Crivelli

Statua James Joyce in Ponterosso (ph Marina Raccar)

 

Inoltre, ricordate che tutte le manifestazioni sono a ingresso libero.

E non dimenticatevi, nei vostri post, di aggiungere l’#vienicomesei, scelto per i festeggiamenti di quest’anno!

James Joyce in stile Wharol

Percorsi in bici a Trieste: in giro su due ruote in città e in Carso

Come posso noleggiare una bici e quali percorsi fare in bicicletta a Trieste? Ci chiedono sempre più spesso i nostri ospiti. È vero, non c’è niente come un giro in bicicletta per familiarizzare rapidamente con un posto nuovo, rendersi conto della sua conformazione, delle sue distanze e delle sue bellezze. Per poi ritornarci, magari con calma, a piedi. È come avere una panoramica generale per poi scegliere cosa ci attira di più, ecco una proposta di percorsi per bici da città e da corsa a Trieste.

Le Rive di Trieste

Al Victoria siamo soliti ospitare molti cicloturisti provenienti dall’Austria che poi proseguono lungo la Slovenia litoranea e la Croazia interna sulla via della bellissima Parenzana.

Trieste rappresenta infatti una tappa intermedia, che deviando l’ultimo tratto dell’Alpe Adria Radweg congiunge quest’ultima con la Parenzana, insomma due delle più belle ciclovie della Mitteleuropa.

Anche il centro di Trieste però è visitabile in bicicletta. Bicicletta elettrica naturalmente, perché i saliscendi fra un colle e l’altro sono certamente più facili con la pedalata assistita. Quindi dove noleggiarla?

In via Giulia c’è Citygreen Trieste, dove è possibile trovare bici di ogni tipo, dalla mountain bike a quella elettrica.

In via Torrebianca invece c’è Onesbike che noleggia unicamente bici elettriche, ma a queste aggiunge l’opportunità di un bike tour di 2 ore (più un’ora libera per conto proprio) alla scoperta dell’intera città. Il noleggio della bici e la guida sono al prezzo di 24,90 euro a persona e capitanate da una giornalista locale che conosce la città come le sue tasche.

Chiara Meriani - The Lady Bike

Inoltre, a fianco della stazione dei treni, lato strada, c’è un ulteriore punto noleggio: Mathitech Bikes che offre davvero il non plus ultra della scelta, con le varianti anche più strane.

Ma quale giro fare?

Sicuramente vi consigliamo di iniziare con il Borgo Teresiano per poi proseguire lungo tutte le Rive, quindi il fronte mare, per poi avviarsi in Campo Marzio e il Passeggio Sant’Andrea, raggiungere da lì il colle di San Vito, ridiscendere e inerpicarsi fino al castello e al parco antistante, quindi finire in Piazza Unità d’Italia. Come si vede in questa cartina.

I più coraggiosi e desiderosi di pedalare potrebbero arrivare fino al Castello di Miramare, proseguire poi fino al Castello di Duino, e in località Sistiana inoltrarsi poi nel polmone verde del Carso, attraversarlo per intero fino a raggiungere località Prosecco e poi Contovello dove godere di una delle più belle viste sul golfo e poi tuffarsi nella discesa che riporta in città.

Un’altra possibilità sfiziosa è quella di caricare le bici sul Tram di Opcina, godere del panorama e di una delle più vecchie filovie d’Europa, e una volta arrivati in cima scendere alla fermata dell’Obelisco, montare in sella alle bici inoltrarsi sulla passeggiata Napoleonica fino a Prosecco, e proseguire come sopra sulla discesa di Contovello.

Tram di Opcina     Tram di Opcina con bici

Un altro itinerario bello ma praticamente impossibile da provare senza una guida è quello sul Carso triestino alla scoperta delle sue osmize e dei prodotti tipici dell’altipiano che sovrasta la città di Trieste. L’itinerario ideale è dalla Grotta Gigante, altra meraviglia da non perdere, fino alla località di Prepotto.

giro in bici in carso

Curiosa e meravigliosa è Trieste da percorre con la bici, ma sicuramente vi consigliamo di affrontarla sotto la guida di un cicerone in bicicletta.

I 5 libri da leggere per chi viene a Trieste per la prima volta

Quali sono i 5 libri fondamentali per chi vuole conoscere Trieste? Anche chi viene a Trieste per la prima volta una cosa la capisce subito: Trieste è una città letteraria. O come diceva Scipio Slataper: «Trieste, forse più di altre città, è letteratura, è la sua cultura.» Sarà il crogiuolo di popoli che qui si sono impastati nei secoli, sarà l’opulente ricchezza di una città per lungo tempo primo porto di un impero, sarà il piacere di frequentare i caffè in stile viennese fucine di creatività e pensiero. Come sempre quando si parla di Trieste le ragioni sono molte e stratificate. Sta di fatto che qui la letteratura è sempre stata di casa: Trieste ha sfornato più scrittori e opere di qualsiasi altra città italiana.

Noi dell’hotel letterario di Trieste ce ne rendiamo presto conto anche solo gettando un’occhiata alla nostra Biblioteca triestina a disposizione degli ospiti nella sala lettura dell’albergo. Le opere sono numerosissime, quasi 800 e la nostra collezione mira a raggiungere questa vetta.

sala lettura con biblioteca triestina

Come chi è già stato da noi avrà colto, l’hotel letterario di Trieste è dedicato a James Joyce, il grandissimo scrittore irlandese autore dell’ULISSE, che trovò in Trieste una seconda patria e un nuovo inizio, oltre all’ispirazione per i suoi capolavori. I libri di Joyce e Svevo e non solo si trovano in tutte le camere dell’hotel, nella piccola selezione che gli ospiti del Victoria trovano sul comodino o sulla scrivania delle nostre stanze.

Ma i nostri ospiti spesso arrivano con i loro libri o li acquistano mentre soggiornano qui (Trieste ha anche il vanto di avere il maggior numero di librerie del nostro paese). E proprio dalla varietà di letture che ci capita di notare sui comodini delle stanze è nata l’idea di offrirvi un consiglio letterario.

selezione di libri nelle camere del Victoria

Dalla nostra Biblioteca triestina abbiamo selezionato i 5 primi titoli (una selezione faticosissima, perché ben più di 5 sarebbero da consigliare, ma seguiranno altre puntate) che suggeriamo a tutti coloro che sono curiosi della nostra città, per niente facile da capire, ma interessantissima da scoprire.

Per chi si sente più portato per la saggistica, il titolo dei titoli è TRIESTE: UN’IDENTITA’ DI FRONTIERA di Angelo Ara e Claudio Magris (Einaudi). È il libro che vi permetterà di andare al di là delle apparenze, per conoscere la storia recente di una città con tre anime (slava, tedesca e italiana) e altrettante lacerazioni.

Ara e Magris TRIESTE UN'IDENTITA' DI FRONTIERA

C’è poi un libro che è un memoir, una testimonianza intessuta di brillantissime riflessioni che è TRIESTE O DEL NESSUN LUOGO di Jan Morris (il Saggiatore Editore). È il nostro libro preferito, lo ammettiamo J. Quello di cui non si può fare a meno. L’autrice è inglese, ma porta con sé il punto di vista di un’altra importante componente della storia di questa città: la matrice angloamericana, che ha letteralmente guidato la città per 10 anni nel Secondo dopoguerra. L’eredità forse più importante di questo fu il Cinema: le pellicole arrivavano direttamente da Hollywood prima che ovunque nel mondo, i cinema non si contavano, e da qui poi i numerosissimi e importanti film girati qui fino a oggi.

Jan Morris TRIESTE O DEL NESSUN LUOGO

Per chi si sente più incline al romanzo, il numero uno resta IL MIO CARSO di Scipio Slataper, dove già dalla prima pagina vi balzerà addosso la multiculturalità di Trieste, impasto di cultura slava, italiana e tedesca.

Scipio Slataper IL MIO CARSO

Per conoscere i triestini nel loro tratto più intimo e umano, sempre un romanzo vi rivelerà magistralmente i loro dissidi interiori mascherati da una placida esteriorità, è LA COSCIENZA DI ZENO di Italo Svevo. Un classico, lo Zeno dell’ultima sigaretta vi rivelerà il tratto più tipico della triestinità dove non a caso, in dialetto, per dire un tipo si dice “un matto”; è un romanzo eterno di quelli di cui non si può fare a meno.

Italo Svevo LA COSCIENZA DI ZENO

Se invece preferite avere una rapida introduzione di tutto il variegato cosmo triestino, un titolo sempre valido è TRIESTE SOTTOSOPRA di Mauro Covacich (Editori Laterza). L’autore è un triestino doc, molto conosciuto per il suo magnifico romanzo sul mondo della corsa (A PERDIFIATO) – uno degli sport più amati dai triestini sempre in forma – e con questo breve libro che vi consigliamo su Trieste vi mette a conoscenza di tutto ciò che c’è da sapere sulla città del vento.

Mauro Covacich TRIESTE SOTTOSOPRA

Vi è venuta più voglia di leggere o di venire a Trieste?

Se siete ancora indecisi, che siano i versi del suo più amato poeta, Umberto Saba, a ispiravi a scoprire la città dalla scontrosa grazia.

 

Trieste

Ho attraversato tutta la città.

Poi ho salita un’erta,

popolosa in principio, in là deserta,

chiusa da un muricciolo:

un cantuccio in cui solo

siedo; e mi pare che dove esso termina

termini la città.

 

Trieste ha una scontrosa

grazia. Se piace,

è come un ragazzaccio aspro e vorace,

con gli occhi azzurri e mani troppo grandi

per regalare un fiore;

come un amore

con gelosia.

Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via

scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,

o alla collina cui, sulla sassosa

cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.

Intorno

circola ad ogni cosa

un’aria strana, un’aria tormentosa,

l’aria natia.

 

La mia città che in ogni parte è viva,

ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita

pensosa e schiva.

 

Dalla raccolta TRIESTE E UNA DONNA (1910-12)

Trieste piace perché non è una città turistica

In realtà, i triestini amano la loro città, ma come spesso accade i cittadini hanno una visione completamente diversa da quella dei visitatori. I viaggiatori che la vedono per la prima volta sono colpiti dal fatto che Trieste non è una città turistica.

Lavoro nell’hotellerie da 14 anni. Ho girato diversi paesi e dal 2010 ho scelto di rimanere a Trieste e mai decisione fu più azzeccata.

Ricordo quando venivo a Trieste da piccolo, ogni primavera. Tappa fissa della nostra gita “fuori porta” era Miramare, con il suo castello e il suo parco. All’epoca, Trieste significava solo Miramare. Tornandoci, tutto mi sembrò cambiato. Non era più una città “de veci”, ma una città energica, giovane e con voglia di fare.

Il Castello di Miramare e il suo parco ripresi dall'alto

Nel 2010 inizia quindi la mia avventura triestina all’Hotel Victoria, che aveva aperto solo un anno prima. Nello stesso anno, riapre i battenti un altro gioiello dell’ospitalità cittadina: l’Hotel Savoia Excelsior Palace. Da allora non si contano le nuove strutture ricettive che hanno aperto.

Nella struttura che ho l’onore di dirigere ospitiamo ogni anno circa 25.000 persone. Lo sapete che nessuna di queste ha mai lasciato un commento negativo su Trieste? Neppure durante nei giorni di forte Bora o ancora peggio di “Bora Scura” (vento di Bora misto a pioggia).

Trieste non è una città turistica e forse non lo sarà mai, ma è proprio questo il suo punto di forza. Trieste è una città perfetta per una gita in giornata, per non trovare ristoranti turistici, per vivere i buffet (osterie tipiche) o le Osmize sul Carso, proprio come fanno i triestini nel  tempo libero, magari per un rebechin (spuntino).

È facile immaginare che chi arrivi da Roma o Milano, solo per fare un esempio, si innamori della  nostra città per l’aria che si respira o per una delle piazze più belle al mondo che si affaccia direttamente sul mare, Piazza Unità d’Italia. I milanesi o i romani rimangono affascinati dall’idea di poter visitare gran parte del centro storico a piedi e di non dover distinguere le osterie vere da quelle false (quelle per turisti, appunto). C’è poi l’architettura dei palazzi, che non può non incantare: dalle rovine romane al liberty passando per una fortissima impronta neoclassica, a Trieste non manca niente, come le tante comunità religiose e le relative chiese.

La più grande piazza fronte mare del mondo: Piazza Unità d'Italia

Per gli austriaci o tedeschi la città rappresenta l’avamposto dell’Italia, la sua anticamera facilmente raggiungibile. Molte volte mi son sentito dire: “meglio 2 giorni a Trieste che a Venezia” e non è difficile intuire perché.

Trieste accontenta un po’ tutti quelli che la visitano, seppur per pochi giorni. E i motivi sono tanti.

Qui trovi tutto, e concentrato in pochi chilometri: la città, la storia, il mare, la collina, il buon cibo, il buon vino, la natura e, da qualche anno, anche belle manifestazioni.

Qui si fanno gli aperitivi lunghi, si comincia il pomeriggio e si arriva al dopo cena.

Qui non abbiamo spiagge, ma andiamo al mare lo stesso.

Qui non abbiamo la montagna, ma andiamo a sciare in giornata.

Qui non abbiamo grandi ristoranti o chef stellati, ma abbiamo l’imbarazzo della scelta riguardo le diverse cucine e tradizioni, dal mare alla mitteleuropa.

Qui, in meno di un’ora, puoi attraversare 3 confini internazionali.

Qui abbiamo il Carso che, durante l’autunno, esprime il meglio di sé con il suo foliage colorato.

E potrei continuare…

La costiera triestina in autunno si tinge di rosso grazie al sommaco

Alla fin fine, devo confessarvelo: Trieste ha un segreto. Qui si vive bene e questo il visitatore lo percepisce, ecco perché piace!

Lorenzo Vidoni

General Manager

La città dei libri diventa TriesteBookFest

Il TriesteBookFest nasce nella città degli scrittori. Qui hanno avuto i natali moltissimi autori che hanno fatto la cultura del ’900, e molti altri, come James Joyce e Veit Heinichen, che hanno eletto Trieste a loro seconda patria. Tuttavia a Trieste non c’è mai stato un vero e proprio festival della letteratura come quelli di Mantova, Pordenone o la Milanesiana a Milano. E forse oggi stiamo assistendo alla sua nascita!

Questo weekend, anche nella patria degli scrittori si apre uno spazio di incontro con gli autori, è il TriesteBookFest, che fra sabato 5 e domenica 6 dedica due giornate al Giornalismo e al reportage narrativo.

Gli incontri si svolgeranno nella sala Piccola Fenice di via San Francesco 5, a 10 minuti a piedi dall’Hotel Letterario, con un calendario diverso dai soliti festival, dove gli incontri spesso si accavallano in una frenesia che spesso non permette di vedere tutto ciò che si vorrebbe. Inoltre, gli autori non solo porteranno la testimonianza di che cos’è per loro l’esperienza della scrittura, ma anche il racconto dei libri che li hanno aiutati a costruire il loro percorso.

Ecco quindi gli appuntamenti per questo weekend

Si comincia sabato 5 alle ore 10 con il più grande giornalista a cui Trieste ha dato i natali: Paolo Rumiz, inviato di La Repubblica e autore di numerosi libri, reportagista che come pochi ha saputo documentare la guerra in Bosnia e da sempre impegnato nel reportage di viaggio. Non a caso il suo intervento sarà dedicato al Racconto di Viaggio.

paolo rumiz

Alle 11:30 seguirà un intervento dedicato a un tema molto caro a Trieste, la satira, e lo guideranno il giornalista Giorgio Lauro e Stefano Dongetti, con “Un giorno da pecora” per fare informazione.

Alle 15, i giornalisti Barbara Gruden, inviata del TG3 Rai e Pietro Spirito, giornalista e scrittore de Il Piccolo, porteranno la loro testimonianza come inviati intorno al tema Raccontare i fatti andando sul campo.

Alle 16:30 sarà la volta di BeccoGiallo, la casa editrice che ha fatto del reportage a fumetti la sua missione editoriale, che sarà raccontata dal suo direttore Federico Zaghis.

Alle 18 concluderà la giornata l’intervento di Gad Lerner che con Giampaolo Mauro parlerà di Informazione mondiale e locale: di chi fidarsi nella multiculturalità dominante?

gad lerner

Domenica 6 marzo, sempre nella sala Piccola fenice, si susseguiranno altri 5 appuntamenti, con questo calendario:

Alle 10, un caso di politica internazionale come quello che ha visto protagonisti i marò sarà l’oggetto del confronto fra Toni Capuozzo e Fausto Biloslavo.

Alle 11:30, il tema del dibatto si concentrerà sui conflitti di oggi, ovvero La guerra dentro, a cura della giornalista Barbara Schiavulli e Giulia Basso.

Alle 15, L’invenzione dei soldi: la storia del denaro dal Rinascimento a Renzi è il titolo dell’intervento condotto dallo scrittore Alessandro Marzo Magno accompagnato dal giornalista Nicola Borzi.

Alle 16:30, lo scrittore Eraldo Affinati sarà il protagonista dell’incontro che ha per tema la scrittura di viaggio, ovvero Girare il mondo in punta di penna.

Infine, alle 18, Andrea Segrè e Giampaolo Mauro apriranno il dibattito sul Dopo Expo, ovvero il mondo del cibo e il cibo nel mondo dopo l’esposizione universale.

 

Ciascuno degli ospiti presenti ha un rapporto particolare con Trieste, per nascita o come città a cui sono molto legati. Quale migliore occasione per chiederlo direttamente a loro!

Vi auguriamo di raccogliere ottimi spunti di riflessione e buoni consigli di lettura. 🙂

Ma ricordate che gli appuntamenti col TriesteBookFest continuano l’1, 2 e 3 aprile con una tre giorni interamente dedicata alla Scrittura e alla Lettura con la maiuscola!

 

I consigli del Victoria: le strade panoramiche per raggiungere Trieste

Di solito vi diamo il benvenuto alla reception per accogliervi al Victoria, che sarà la vostra “seconda casa” per il tempo che avrete deciso di soggiornarvi.
Oggi invece, vi dò il benvenuto in questo spazio di lettura, che inauguriamo per mettervi a disposizione tutte le nostre dritte e spunti su come vivere al meglio Trieste, cosa fare quando siete qui, insomma tutti quei consigli che solo qualcuno di locale, che vive la città tutti giorni, vi può dare.

Per questo vogliamo chiamare questa rubrica I consigli del Victoria.

E quale potrebbe essere il primo di questi consigli, se non indicarvi come raggiungerci nel modo più semplice attraverso le strade panoramiche di Trieste?
Incontrando gli ospiti al front desk, infatti, mi capita di chiedere a chi è appena arrivato come è andato il viaggio e altrettanto spesso chiedo che strada abbiano fatto per raggiungere la nostra struttura.
Nella maggior parte dei casi, il GPS li porta a fare la peggiore. Quella, per intenderci, che passa per la zona industriale.

Perciò qui intendo fornirvi alcune indicazioni sulla via da seguire per arrivare nel centro di Trieste nel “migliore” dei modi. Oltretutto, le strade più belle spesso sono anche le più corte.

Strade panoramiche di Trieste – La Strada Costiera

Trieste ha dei tramonti stupendi e per questo, in base all’orario e alla stagionalità, vi consiglio di percorrere la Strada Costiera per ammirare questo spettacolo della natura. Raggiungerla è molto semplice.
Prima regola: chiudere il GPS. 😉

Tramonto al Castello di Miramare visto da una delle strade panoramiche di Trieste

Se arrivate da Venezia, avete due possibilità:

  • Una volta usciti all’ultimo casello (Lisert), proseguite sull’autostrada (non a pagamento), poi prendete l’uscita Sistiana e continuate per la Strada Costiera in direzione di Trieste.
  • L’alternativa è, una volta usciti al casello Lisert, prendere la direzione Monfalcone, per poi dirigersi verso Duino, quindi Sistiana. La strada è meno veloce, ma sicuramente più piacevole. Vi consiglio una sosta alle risorgive del Timavo e una visita alla Chiesa di San Giovanni in Tuba, esempio di Architettura Gotica. Dietro l’altare si possono ancora vedere gli scavi della vecchia Basilica e i mosaici risalenti al V Secolo.

Una volta arrivati sulla Strada Costiera, per ammirare il tramonto o comunque il panorama, il consiglio è di fermarsi all’altezza della galleria naturale. Subito dopo la galleria ci sono diversi posteggi.

trieste-galleria-naturale

Da qui potete iniziare a sentirvi a Trieste, un’esperienza che inizia dal mare e dal carso, per completarsi in centro città. Davanti a voi lo strapiombo, l’orizzonte si perde nel mare e in lontananza sulla sinistra vi accoglie il Castello di Mirarmare. Una roccia riporta la targa con uno dei più famosi versi di Umberto Saba. Le foto, qui, si sprecano. Questa strada panoramica da sola vale un’emozione, anche per chi la percorre ogni giorno.

Strade panoramiche di Trieste – Strada del Friuli

La seconda strada che consiglio di fare è Strada del Friuli. Dall’autostrada, la direzione da prendere è Prosecco, piccolo paese che ha dato il nome al vino spumantizzato di Valdobbiadene. Sembra proprio che il vitigno venga dall’uva Glera, che nasce sul Carso triestino.

Per arrivare a Prosecco bisogna prendere l’uscita autostradale omonima, che si trova a 5 km circa dopo quella di Sistiana. Tuttavia, anche uscendo a Sistiana, la si raggiunge anche proseguendo per Aurisina. Una volta passato il piccolo centro di Prosecco, si prosegue a destra imboccando Strada del Friuli, alla prima curva capirete senz’altro perché vi indica questa via. Arrivati a Prosecco si può anche scegliere di fare una sosta al Santuario di Monte Grisa, qui la vista sul Golfo di Trieste è semplicemente mozzafiato. Strada del Friuli, una volta percorsa tutta, vi porterà direttamente in centro, zona Stazione ferroviaria.

Strade panoramiche di Trieste – Opicina

L’ultimo consiglio che citerò è quello di passare (quasi sfiorare), il paesino di Opicina, dove c’è il capolinea del famoso Tram. L’uscita è la medesima (Prosecco), ma la direzione è Opicina, per poi continuare verso Trieste centro. Qui consiglio la sosta all’Obelisco, a meno che non decidiate, durante il vostro soggiorno, di prendere il Tram dal centro città. Il panorama è sempre sul Golfo, ma con una visuale completamente diversa. Si può parcheggiare l’auto e fare un breve tratto della Strada Vicentina o più comunemente chiamata Napoleonica.

trieste-strada-panoramica-napoleonica

Questo sentiero si protrae all’interno del Carso triestino fino a Prosecco e al Santuario di Monte Grisa. La strada è lunga circa 4 chilometri e si mantiene sempre in quota.

Dopo aver scattato le dovute fotografie, potete riprendere l’auto e dirigervi verso il centro cittadino.
Quando avrete deciso il percorso da fare per arrivare a Trieste, dando per scontato che sarete nostri ospiti, l’Hotel Victoria vi aspetta per darvi indicazioni su cosa visitare e fare durante il vostro soggiorno.
Ne scriveremo nei prossimi post.

Lorenzo Vidoni – General Manager

 

Le foto utilizzate in questo articolo sono degli utenti Flickr: